Il Fronte del Cielo - Emeroteca - L'Arena di Verona

 

 
   

4-5 maggio Due Zeppelin a Pola?
     
24-25 maggio Aeroplani austriaci nel cielo di Venezia fugati dalle nostre navi
     
25-26 maggio I due aeroplani abbattuti?
     
26-27 maggio Monfalcone bombardata da nostri aviatori
     
28-29 maggio Brillante raid nostri aerei
     
30-31 maggio Idrovolanti austriaci
     
30-31 maggio Un'altro aeroplano nemico nel cielo di Venezia
     
30-31 maggio Aeroplano austriaco messo in fuga da Brindisi
     
  Attenzione, le pagine di questa sezione contengono solo la stampa del 1915, cioè L'Arena, Il Corriere della Sera e La Lettura; per visitare le altre pagine mostrate in indice entrare dalla sezione "La Memoria" dal menù principale  


1915

L'Arena giugno 1915

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L'ARENA 4-5 MAGGIO 1915

DUE ZEPPELIN DA POLA

L'"Idea Nazionale" riceve da Cormons: Persona giunta dall'Austria, di solito bene informata, mi comunica che a Pola sono stati trasportati due Zeppelin germanici destinati ad operare contro le coste italiane. La notizia, non priva di gravità, non viene smentita.

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L'ARENA 24-25 MAGGIO 1915

AEROPLANI AUSTRIACI NEL CIELO DI VENEZIA

Roma 24 (Ufficiale). Era previsto che dichiarata la guerra vi sarebbero state delle azioni offensive contro la nostra costa adriatica intese a produrre un effetto morale anzichè a raggiungere un obiettivo militare ma si era provveduto per fronteggiarle rendendole di brevissima durata. Difatti colle unità navali nemiche specialmente cacciatorpediniere dalle 4 alle 6del 24 corrente hanno tirato dei colpi di cannone sulle nostre coste adriatiche. Anche due aeroplani hanno tentato di attaccare l'arsenale di Venezia. Le navi avversarie dopo un brevissimo cannoneggiamento sono state costrette da un nostro naviglio silurante ad allontanarsi. Gli aeroplani nemici sono stati cannoneggiati dall'artiglieria contraerea e fatti segno ad un fuoco di fucileria ed attaccati da un nostro aeroplano e da un dirigibile che volavano sull'Adriatico.

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L'ARENA 25-26 MAGGIO 1915

I DUE AEROPLANI ABBATTUTI?

Si dice che dopo un vivo fuoco di fucileria di "srhapnels" e di mitragliatrici, i due aeroplani sarebbero stati abbattuti: uno a San Pietro in Volta e uno al Cavallino. Inoltre uno degli aviatori sarebbe stato fatto prigioniero. La popolazione in gran parte di Castello si è riversata, dopo i primi colpi di fucile, lungo Riva degli Schiavoni trepidante ed ansiosa nell'ammirare il novissimo spettacolo, che si offriva dinanzi agli occhi. Nessun segno di sbigottimento è apparso da quella fiumana di gente: il popolo di Venezia ha dimostarto un coraggio ed un sangue freddo mirabili. Ad ogni colpo ben diretto contro gli aeroplani era un alzare giocondo di voci che gridava: "Evviva l'Esercito Italiano, Evviva l'Italia" bene auspicando con questi gridi alle nuove fortune d'Italia, che sono infatti incominciate con una vittoriosa ricognizione della nostra Marina a merito di un valorosissimo ufficiale veneziano fratello dell'avvocato Ciano - e con l'abbattimento dei due velivoli dalla nostra nemica lanciati città.

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L'ARENA 26-27 MAGGIO 1915

MONFALCONE BOMBARDATA DAI NOSTRI AVIATORI

Dal Quartier Generale 25, ... I nostri aviatori bombardano le officine elettriche e la stazione ferroviaria di Monfalcone. Firmato CADORNA

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L'ARENA 28-29 MAGGIO 1915

UN BRILLANTE RAID DELLE NOSTRE AERONAVI SULLA LINEA TRIESTE-NABRESINA

Nella notte tra il 26 e il 27, la squadra delle nostre aeronavi, compiè una incursione sul territorio nemico, lanciando bombe sulla linea Trieste-Nabresina.

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L'ARENA 30-31 MAGGIO 1915

UN IDROVOLANTE AUSTRIACO CATTURATO SULLE NOSTRE COSTE

Roma 29 (Stef.) Il Capo di Stato Maggiore della Marina comunica: Il 27 corrente fu catturato sulle nostre coste un idrovolante austriaco. Il personale che lo montava è stato fatto prigioniero. THAON DI REVEL. La notizia di questa cattura non l'abbiamo potuta pubblicare ieri per la censura perchè non era ancora ufficiale. Ecco la ragione dello spazio in bianco nella rubrica dei telegrammi d'ultima ora. Il "Corriere" ha questi altri particolari sulla cattura. Verso le 23 del 27 corr. proveniente dal mare in direzione est, le guardie di finanza in servizio lungo l'Adriatico, intravidero all'altezza della punta di Gorino (Ferrara), un aeroplano che accolsero a colpi di fucile. Il velivolo si sottrasse velocemente alla fucileria dirigendosi verso le valli; ma a circa 16 km di distanza si abbassò: un guasto al motore lo costringeva ad atterrare nella valle di Volano vicino alle bocche di un canale naturale, il Bianco. Certo Oreste Mondo accortosi dell'atteggiamnto vide scendere dall'apparecchio due persone, le quali si misero tosto al lavoro intorno al motore. Senza essere scorto dagli aviatori, egli allora corse ad avvisare le guardie di finanza le quali giunsero sul posto mentre i caduti cercavano di nascondersi fra le canne palustri. Le guardie spianarono contro di essi i loro moschetti, e gli aviatori che erano affondati fin quasi alle spalle nella melma e nell'acqua, alzarono le braccia in segno di resa. Tratti a riva vennero portati al posto di guardia e trattati con ogni riguardo dai nostri finanzieri. I due aviatori sono la I.R. guardia marina Willi Bachie e l'I.R. tenente di vascello Wenzel Woschik. Il primo, giovane parla correttamente l'italiano, e si trattiene volentieri con i nostri soldati; taciturno e chiuso è invece il tenente. Gli aviatori partiti da Fiume avevano ancora seco tre bombe di forma cilindro-conica del peso di circa 10 chilogr. ognuna, bombe che gettarono in acqua, assieme a fucil a ripetizione, rivoltelle e munizioni. Essi avevano seco una carta della nostra regione. Prima di arrendersi avevano gettato in acqua dei frammenti di manoscritti, gran parte dei quali vennero però ripescati.

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L'ARENA 30-31 MAGGIO 1915

UN'ALTRO AEROPLANO NEMICO NEL CIELO DI VENEZIA

La "Gazzetta del Popolo" di Torino ha da Venezia 28 maggio (per telegrafo): Ieri sera verso le dieci e mezzo, l'attenzione dei cittadini fu ridestata dal frullare di un aeroplano nel cielo di Venezia. Era un apparecchio? Eran più di uno? O non si trattava piuttosto del ronzio assiduo delle macchine da cucire di una sarta ritardataria nel suo lavoro? Ogni dubbio fu tolto perchè si vide subito il cielo incendiarsi di razzi di segnale, e si lanciarono verso l'alto, a guisa di spade luminose ricercanti la notte, i razzi dei proiettori elettrici. E, pure subito si propagò nel cielo il crepitare delle fucilate, e il tonar, più sodo, più riflessivo, dei cannoni. In un attimo Piazza San Marco rimase deserta, tutta la folla essendosi riversata in Piazzetta e sul Molo, alla ricerca del visitatore insidioso. Invano gli agenti di P.S. e i carabinieri tentavano sospingere i cittadini nei punti più riparati: tutti si ostivanao a rimanere sulle gradinate delle due colonne e sostavano tranquillamente fin sui pontili del traghetto col naso in aria. Sembrava si assistesse ad un "Raid"! Anche negli altri punti della città la curiosità non fu meno viva; le altane furono invase; sui tetti, dagli abbaini, chiunque possedesse un fucile o una rivoltella, fra i rumorosi incitamenti dei vicini affacciati alle finestre tentò spianare l'arma contro l'aeroplano che scompariva tratto tratto rapidissimo tra le nubi. Lo spettacolo anche ieri sera, era bellissimo pel gioco delle luci rosse delle cannonate nel placido argento lunare. L'ospite aereo si aggirò per circa due ore nel cielo di Venezia. Fu notato da qualcuno che l'apparechio lasciasse cadere una specie di fuoco fulgidissimo che rimase alcuni minuti sospeso in aria, e poteva essere scambiato con un proiettore. Questo gioco ha probabilmente lo scopo di turbare la mira dei cannoni e dei fucili puntati sull'apparecchio, quando non abbia quello di segnalare posizioni ad una flotta che si trovi al largo. Non ha però la fortuna di far perdere il buonumore. L'aeroplano scomparve verso la mezzanotte, inseguito dai proiettori, fatto segno al fuoco delle mitragliatrici... ed ai frizzi mordaci dei curiosi

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L'ARENA 30-31 MAGGIO 1915

AEROPLANO AUSTRIACO MESSO IN FUGA DA BRINDISI

Telegrafano da Brindisi 29 al Messaggero: Ieri mattina alle ore dieci il Comando della difesa veniva radiotelegraficamente che a 15 miglia da Brindisi c'era un aeroplano austriaco il quale si dirigeva verso Brindisi. La popolazion della città venne tosto avvertita, ma rimase in calma perfetta. L'aeroplano nemico inseguito, mutava rotta fuggendo a grande velocità verso Cattaro. Si presume che esso sia stato colpito e danneggiato

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