Il Fronte del Cielo - Emeroteca - Il Corriere della Sera

 

 
   

     
11 dic. Aeroplani nemici su Ancona
     
14 dic. Sciagura aviatoria a Taliedo
     
16 dic. Comunicato del Comando Supremo
     
17 dic. Comunicato del Comando Supremo
     
18 dic. Comunicato del Comando Supremo
     
19 dic. Comunicato del Comando Supremo
     
23 dic. La morte del ten. Aviatore Miraglia
     
26 dic. I solenni funerali a Venezia del tenente Miraglia
     
31 dic. Comunicato del Comando Supremo
     
     
  Attenzione, le pagine di questa sezione contengono solo la stampa del 1915, cioè L'Arena, Il Corriere della Sera e La Lettura; per visitare le altre pagine mostrate in indice entrare dalla sezione "La Memoria" dal menù principale.  


 

 

WWW.QUELLIDEL72.IT

IL CORRIERE DELLA SERA 11 DICEMBRE 1915

AEROPLANI NEMICI SU ANCONA
DUE MORTI E ALCUNI FERITI

Ancona, 10 dicembre, notte Nel pomeriggio quattro aeroplani nemici sono comparsi sulla città e vi hanno lanciato bombe. Due cittadini sono stati uccisi, alcuni altri feriti. Nessun danno materiale. (Stefani) Dal comunicato del Comando Supremo. 10 dicembre. Un velivolo nemico lanciò qualche bomba in valle Dogna (Fella), nessun danno. Firmato: Cadorna

×

IL CORRIERE DELLA SERA 14 DICEMBRE 1915

SCIAGURA AVIATORIA A TALIEDO

Due morti Nella settimana di ieri si ebbe a lamentare una grave sciagura aviatoria a Taliedo. Verso le 11, un ufficiale ed un allievo-mitragliatore si erano innalzati con un biplano, riuscendo a compiere vasti giri sul campo di aviazione, malgrado il forte vento. Purtroppo il volo, iniziato così felicemente, fu troncato in modo tragico. Verso le 11.10 il biplano fu visto piegare bruscamente e subito dopo malgrado i visibili sforzi del pilota, precipitare al suolo da un’altezza di poco più di trenta metri. Quando i commilitoni accorsero, impressionati dalla grave sciagura, rinvennero l’aeroplano frantumato e sotto i rottami trovarono l’ufficiale morto e l’allievo-mitragliatore gravemente ferito. Tutte le cure furono rivolte a quest’ultimo per tentare di salvarlo, ma tutto riuscì inutile. Poco dopo, pur egli entrava in agonia e dieci minuti più tardi cessava di vivere. La notizia si sparse tosto fra gli aviatori producendo un’impressione assai dolorosa, essendo le vittime conosciute come abili piloti e assai benvoluti. Sembra che la causa della disgrazia debba ricercarsi nell’improvviso ripiegamento di un’ala del biplano, che non avrebbe resistito alle raffiche del vento. …

×

IL CORRIERE DELLA SERA 16 DICEMBRE 1915

COMUNICATO DEL COMANDO SUPREMO

Dal comunicato del Comando Supremo. 15 dicembre. Una squadriglia di nostri velivoli eseguì ieri una incursione sulla valle di Chiapovano (Idria) lanciando bombe e freccie su accampamenti e baraccamenti nemici in Chiapovano e Slap. Gli arditi aviatori, abbassatisi sotto il fuoco delle artiglierie antiaeree, mitragliarono poi gli accampamenti gettandovi lo scompiglio. I velivoli rientrarono incolumi. Firmato: Cadorna

×

IL CORRIERE DELLA SERA 17 DICEMBRE 1915

COMUNICATO DEL COMANDO SUPREMO

Dal comunicato del Comando Supremo. 16 dicembre. Un velivolo nemico lanciò qualche bomba su Strigno e su Grigno in Valle Sugana. Lievi danni. Firmato: Cadorna

×

IL CORRIERE DELLA SERA 18 DICEMBRE 1915

LE MENZOGNE AUSTRIACHE

Dal comunicato del Comando Supremo. 17 dicembre. Un velivolo nemico lanciò bombe su Storo in Valle Giudicaria. Nessun danno. Firmato: Cadorna

×

IL CORRIERE DELLA SERA 19 DICEMBRE 1915

COMUNICATO DEL COMANDO SUPREMO

Dal comunicato del Comando Supremo. 18 dicembre. Un velivolo nemico lanciò 5 bombe su Tiarno di Sopra in Valle di Ledro. Nessun danno. Firmato: Cadorna
Napoli, 22 dicembre, notte E’ giunta alla famiglia notizia ufficiale della morte del tenente di vascello aviatore Giuseppe Miraglia, figlio del comm. Miraglia, direttore del Banco di Napoli: Era un distintissimo ufficiale ed uno dei più provetti e valorosi aviatorio d’Italia. Fu con lui che Gabriele d’Annunzio compì uno dei suoi voli sulle terre irredente. La notizia ha prodotto nella nostra città vivissimo senso di rimpianto.

×

IL CORRIERE DELLA SERA 23 DICEMBRE 1915

LA MORTE DEL TENENTE AVIATORE MIRAGLIA

Dal comunicato del Comando Supremo. 22 dicembre. Sull’altopiano di Asiago, il giorno 21, un velivolo nemico, fatto segno ai tiri della nostra artiglieria, fu costretto ad atterrare per guasti al motore: l’aviatore venne preso prigioniero. Firmato: Cadorna

×

IL CORRIERE DELLA SERA 26 DICEMBRE 1915

I SOLENNI FUNERALI A VENEZIA DEL TENENTE MIRAGLIA E DEL MOTORISTA FRACASSANO
IL DISCORSO DI D'ANNUNZIO

Venezia, 24 dicembre, matt. Stamane nella chiesa annessa all’ospedale di Sant’Anna vennero rese onoranze al valoroso tenente aviatore Giuseppe Miraglia ed al motorista Giorgio Fracassini, d’anni 25, di Roma. Un largo stuolo di ufficiali e di soldati accompagnò le due salme. Presso la bara di Miraglia fu posta una corona di d’Annunzio colla scritta “al caro compagno”. Il fratello del defunto, capitano di corvetta, procedeva dietro la bara insieme al poeta, in preda a profonda commozione. Assistevano ai funerali l’ammiraglio comandante la piazza, il generale comandante del presidio, molte autorità, rappresentanze, ecc. Innumerevoli erano le corone. Finita la cerimonia prima dell’imbarco delle due salme per essere condotte al cimitero, parlò Gabriele D’Annunzio. Egli disse: “Questo compagno, - spento nell’età che sembra esser quella del martirio, quella della croce: trentatrè anni – questo che siamo per portare all’isola sepolcrale e che speriamo di traslare all’isola della sua virtù nel giorno della vittoria per scolpire in pietra duratura il suo nome, oggi inciso nei nostri cuori afflitti; questo buono, questo forte, questo puro compagno che il nostro amore e il nostro dolore hanno sacrificato dinanzi agli uomini com’è certo che il Dio d’Italia l’ha ormai assunto in luogo di luce; questo capo di gente alata, che al suo eroismo cotidiano non ebbe altro premio se non il suo proprio lieve sorriso in cima alla sua anima impavida; questo semplice, triste e sorridente eroe fu eluso anche dalla morte. A lui, così carico d’intima ricchezza, avara fu la vita come avara fu la gloria; ma la sua corona di quercia e di cipresso gli sarà intessuta per testimonianza di gratitudine senza fine da chi ebbe la ventura di riceverne un dono spirituale di valore incomparabile. Egli sparisce. Egli modesto, discreto, taciturno s’allontana, si dilegua nell’ombra subitamente, come soleva talora nelle nostre sere d’amicizia; ed ecco, tutti noi – dai nostri capi più illustri ai più umili nostri marinai e operai, tutti sentiamo, tutti sappiamo che una grande forza morale si disperde con lui. Di qual rara essenza fosse quella forza sarà detto un giorno con quel fervore ch’egli stesso insegnava ed esercitava sorridendo. Oggi, qui, su quest’orlo silenzioso della nostra guerra, su questa sua salma silenziosa, raccogliamo il suo esempio. In quel fragile corpo, abitava uno spirito invitto, una volontà ferrea. In silenzio – anzi, in segreto – egli faceva ogni giorno l’offerta della sua vita alla Patria. Questa intera dedizione di sè, nella semplicità più verace, egli c’insegna, egli lascia per comandamento ai marinai d’Italia, ai soldati d’Italia. Questo è il suo esempio; questo raccogliamo e innalziamo in quest’ora di lutto, su questo mare deserto che ci reca in ogni onda l’angoscia di Trieste, a cui un giorno egli si chinò ardentemente dall’alto delle sue ali. E chi gli era vicino, da quel giorno lo amò e gli fu fratello immutabile. O fratello, fratello generoso e infelice; mi sia almeno concessa la gloria di raggiungerti con le tue stesse ali e di portarti questo nostro amore, che tu non sapevi così dolce, questo nostro dolore che noi non sapevamo così alto. Non addio compagno, non addio. Con te piango: con noi tu rimani. Con noi vincerai e per te compiremo il tuo voto e il voto di tutti i nostri morti.” Parlarono quindi, porgendo il saluto per la Marina e per l’Esercito, l’ammiraglio e il generale. Durante il trasporto al cimitero un aeroplano volava sulla tomba spargendovi sopra fiori dai nastri tricolori.

×

IL CORRIERE DELLA SERA 31 DICEMBRE 1915

COMUNICATO DEL COMANDO SUPREMO

Dal comunicato del Comando Supremo. 30 dicembre. Anche un velivolo nemico fu abbattuto (al largo di Durazzo) da un nostro cacciatorpediniere. Firmato: Cadorna

×