Il Fronte del Cielo - Il Bombardamento - La 4^ Squadriglia Caproni
Costituita il 17 ottobre 1915 sull'aeroporto di Pordenone come 4^ Squadriglia Aeroplani Caproni a disposizione del Comando Supremo dell'Esercito Mobilitato ed alle dipendenze disciplinari del Comandante del battaglione Squadriglie Aviatori, maggiore Alfredo Barbieri. In tale data è al comando del cap. Dario Ungania. Gli altri componenti della squadriglia erano il sergente maggiore pilota Enrico Mazzetti, i mitraglieri Abba ed Emilio Saletta, gli osservatori capitano Giacomo Agosti e tenente Rivolta. Ha in dotazione il Ca.300 matricola 488, cui si aggiungono alla fine dell'anno il 703 e il 704. L'ultimo scorcio del 1915 vede l'unità impiegata in operazioni di bombardamento e ricognizione sull'aeroporto di Aisovizza e su obiettivi militari del Carso nel corso della terza e quarta battaglia dell'Isonzo. Il 5 novembre si aggiunsero il capitano pilota Tullio Visconti e il capitano Gaetano Turilli. Il 15 dicembre fu trasferita ad Aviano e ridenominata 4^ squadriglia da offesa. A gennaio arrivarono in organico il caporale pilota Gaudenzio Signorelli e l'osservatore tenente di vascello Paolo Vandone. Il 18 febbraio 1916 la squadriglia subisce la prima perdita. Durante un azione di bombardamento su Lubiana con due velivoli, il Ca.488 e Ca.703, quest'ultimo viene attaccato in picchiata da due Fokker E.III pilotati dal capitano Kostrba e dal tenente Hautzmayer. Il Ca.703 colpito dalla caccia austriaca è costretto ad atterrare in territorio nemico presso Merna (Gorizia). Il capitano Visconti cade in combattimento e il Turilli viene fatto prigioniero. Fu il primo Ca.3 perso in combattimento. Nuovo cambio di denominazione a metà aprile dell'anno successivo; l'unità diventa la 4^ Squadriglia Aeroplani. L'organico era composto dal capitano Dario Ungania, dal sottotenente Enrico Mazzetti, dal sottotenente Valentino Zannini, sergente Mario Borghi e dai mitraglieri Arlunno, Manieri e Visioli. In sostituzione del Ca.300 (703) arrivò il più potente Ca.450 (1134). Nel mese di maggio si aggiunse alla compagnia il caporale pilota Francesco Caporello. Durante una missione di bombardamento per appoggiare la controffensiva italiana sull'altopiano dei Sette Comuni, il 25 giugno viene perso il Ca 704. Attaccato e danneggiato da velivoli austriaci, al ritorno da un bombardamento su Albergo Ghertele, il capitano Dario Ungania tenta di riparare sul campo di Bassano, ma per una errata manovra precipita da circa 80 metri. Con il comandante di squadriglia persero la vita il sottotenente Mazzetti e il mitragliere Visioli. La squadriglia opera intensamente per tutta l'estate all'attacco delle vie di rifornimento e degli aeroporti austriaci con il nuovo comandante capitano Luigi Carnevale. Con lui al primo di agosto 1916 ci sono i piloti Borghi, sottotenente Luigi Signorini, sottotenente Valentino Zannini, maresciallo Giuseppe Farina, caporalmaggiore Loreto Mazzola, caporale Pietro Asteggiano, caporale Francesco Caporello. Ci sono inoltre gli osservatori tenente Giulio Porta, Sottotenente Ugo Degani, e i mitraglieri caporale Manieri, caporale Sbaraglia e caporale Schirio. Gli aerei, tutti Ca.450, sono tre, ma se ne conoscono solo due matricole, 1248 ed 1134. Quello stesso 1 agosto la squadriglia partecipò con tre velivoli all'attacco del silurificio Whitehead di Fiume. Oltre ai due velivoli della squadriglia (Ca.1248 e Ca.1134) si era aggiunto il Ca.1228 prestato dalla 3^ squadriglia e con a bordo il Signorini, Caporello e Sbaraglia. Il velivolo venne abbattuto da un caccia austriaco Lohner L16 pilotato dall'asso austriaco Gottfried Banfield, sulla via del ritorno con la perdita di Caporello. Signorini e Sbaraglia furono fatti prigionieri. Nuovo combattimento aereo il 6 agosto dopo aver bombardato la stazione ferroviaria di Opicina. L'equipaggio composto da Zannini, Borghi e Manieri deve difendersi da due idrovolanti austriaci riuscendo a danneggiarne uno, l'idrovolante L 99, che si ritira. Durante il combattimento aereo con l'altro idro, l' L16 di Banfield, venne ferito Zannini. Il velivolo precipitò tra le case vicino a Nebresina provocando la morte di Zannini. Borghi e Manieri furono internati. Lo stesso Banfield farà cavallerescamente pervenire oltre le linee un messaggio concernente la sorte dell'equipaggio. Accluso a questo vi sono due fotografie del funerale di Zannini, sepolto con tutti gli onori militari. L'attività della 4^ Squadriglia procede intensamente per tutta l'estate battendo vie di comunicazione ed aeroporti nemici. Il 19 agosto venne perduto il Ca.1248 in un incidente di atterraggio. Rimangono feriti il sottotenente Ezio Massa, il caporalmaggiore Mazzola, l'osservatore Ugo Degani e il mitragliere Ferrari. Al 1 ottobre 1916 la squadriglia è comandata da Carnevale, con i piloti capitano Giuseppe Falcone, tenente Ezio Massa, tenente Italo Persegani, sottotenente Carlo Molinari, maresciallo Giuseppe Farina, caporalmaggiore Mazzola, caporale Pietro Asteggiano e caporale Renzo Barella. Poi ci sono gli osservatori Giulio Porta e Ugo Degani e i mitraglieri Rinaldo Beretta, Angelo Ferrari, Lionello Mozzo e Erminio Schirio. Verso la fine di ottobre arriva anche il ten. Pilota Umberto Mongardini. I nuovi velivoli portano le matricole 1229, 1152, 1231, 1197. Altro grave incidente accade il 29 novembre quando muoiono il capitano Giuseppe Falcone, il maresciallo Giuseppe Farina, il tenente Giulio Porta e il soldato Beretta, con un incidente sul Ca.1152.Durante l'anno 1916 la squadriglia effettuò 43 voli di guerra.
Nella primavera del 1917, comandata dal capitano Della Porta, è impegnata nella decima battaglia dell'Isonzo. Quando il fronte arretra la squadriglia si sposta sul campo di Padova dove opera contro le retrovie e le linee di comunicazione austriache a supporto dello sforzo dell'esercito di impedire ulteriori avanzate nemiche. La prima azione bellica fu condotta il 14 maggio su Chiapovano. Presero parte all'azione i Ca. 2354 e Ca. 2369 condotti rispettivamente dal tenente Italo Persegani, soldato Arquà Schirio e Malzanini, dai piloti Della Porta e Asteggiano con Mozzo e Saletta. Lo stesso giorno il tenente Italo Persegani cappotta in atterraggio con il 1197 e rimane ferito. Il 25 maggio fu perso il Ca.2374 dopo un azione contro la stazione ferroviaria di S. Lucia di Tolmino, senza grossi problemi per l'equipaggio. Il 1 giugno passaggio di consegne tra Dalla Porta e il tenente Paravicini con il parco velivoli composto dalle macchine 2354, 2315, 2369, 2383. Il 28 luglio nel corso di una missione contro gli stabilimenti per la produzione di mercurio di Idria venne abbattuto un velivolo austriaco probabilmente dal mitragliere Brugo (ca. 2369). Alla fine di agosto un gruppo di ufficiali piloti delle varie squadriglie presenti sul campo di Aviano progetta in gran segreto di bombardare Vienna. Senza alcuna autorizzazione Paravicini coi tenenti Edoardo Scavini, Ignazio Thaon di Revel, Arrigo Abba e Virgilio Sala fa preparare due Caproni con serbatoi ausiliari necessari al lungo viaggio verso la capitale austriaca, dove pensano di sganciare le bombe sulla residenza imperiale di Schonbrunn. Per alleggerirli, gli aerei sono stati anche privati del carrello anteriore. Qualcosa però trapela ed il colonnello La Polla, comandante dell'aviazione da bombardamento, si precipita ad Aviano a fermare tutto. Il 5 settembre andò perduto il Ca. 4059 con tutto l'equipaggio. il velivolo partito per una missione fu costretto a tornare indietro per una avaria al motore e al momento di toccare terra il carico bellico esplose uccidendo Toselli, Pietro Asteggiano, Schirio e Bonafede. Il 14 dello stesso mese viene ordinato al tenente Paravicini ed al sergente Mazzola, insieme al sergente pilota Marco Resnati, al mitragliere Malzanini ed agli osservatori Toffoletto e Ferrero, di partire per Taliedo per contribuire alla formazione del distaccamento A.R. destinato all'azione su Cattaro. Il 25 ottobre non rientrò da una missione il Ca. 2383 con Trevisan, Resnadi, Carini e Bertone, tutti catturati dagli austriaci. Il 1 novembre, in seguito all'arretramento del fronte, la squadriglia viene inviata a Padova da dove batte le retrovie e le linee di comunicazione nemiche coadiuvando efficacemente lo sforzo di contenimento delle truppe italiane. A Campoformido viene distrutto per non farlo cadere in mani nemiche il Ca.2354. Alla fine dell'anno ancora indietro, a Ghedi per ricostituirsi di nuovo personale e poi a Verona dove giunge il 28 gennaio. Nel corso del 1917 l'unità aveva effettuato 79 voli bellici. Nuovo comandante è il capitano Raffaele Tarantini con i piloti tenente Ariboldo Soliani, tenente Bernardo Viano, sergente Giuseppe Ponti, caporale Giuseppe Brambilla, caporale Eduardo Brusadin, osservatori tenente Francesco Caroli, Domenico Corica, Enzo De Liguoro, mitraglieri Alcibiade Borghi, Luigi Canziani, Eligio Fontana, Fortunato Rossini. La flotta è composta dai Ca. 450 n. 4222, 4215, 4178, 4183. Il 6 febbraio 1918 la squadriglia partecipa all'azione sullo scalo di Matterello (Tn) con i velivoli 4215 e 4183, cui segue un lungo periodo di inattività a causa del maltempo. Di nuovo su Matterello il 22 marzo con gli stessi velivoli. Il 4183 fu danneggiato dalla contraerea e costretto a prendere terra. Il velivolo, con a bordo Santi, Brambilla, Verzetti e Rossini riesce a scendere sull'Adige, ma Verzetti, rimasto incastrato tra i rottami del velivolo, muore annegato.
Il 14 maggio l'unità si trasferisce a Cà degli Oppi dove continua ad operare con numerose missioni verso il Trentino e l'altopiano di Asiago con missioni sopratutto di controaviazione. Il 30 giugno il 4215 si incendia in volo e nel rogo periscono Calogero, Brusadin, Caroli e Canziani. Trasferita a metà giugno sul campo di Verona, nell'estate riceve piloti americani (tenenti Francis X. Connolly, Herbert C. Dobbs Jr, Talbot O. Freeman, Wallace Haggson, James P. Hanley Jr e Raymond M. Robertson) che partecipano a numerose azioni e al lancio di volantini patriottici sulle zone occupate. A fine luglio il capitano Tarantini lasciò il comando al capitano Francesco Lanzafame. Nel mese successivo la squadriglia ha in dotazione i velivoli 2408, 4008, 2377, 11503, quest'ultimi due in carico alla 6^ squadriglia. I Ca.450 2377 e 11503 insieme al 4086 vengono formalmente ceduti dalla 6^ alla 4^ il 6 ottobre 1918. Il 24 ottobre si distrugge in atterraggio il Ca.2409 e l'equipaggio composto da Dobbs, Tanzarella, Di Anna e Rossini, riporta leggere ferite. Nell'autunno la squadriglia è impegnata a supporto dell'esercito per i preparativi dell'offensiva di Vittorio Veneto dal campo di San Pelagio (Pd). Il 27 ottobre 1918, perduto il contatto con il resto della formazione a causa del maltempo il Ca. 11503 venne attaccato sul cielo di Conegliano da caccia austriaci. Il velivolo si difese strenuamente riuscendo a disimpegnarsi e a raggiungere l'obiettivo nei pressi di Vittorio Veneto. Ma al ritorno, probabilmente danneggiato dal tiro, cominciò a perdere quota entrando nel raggio di azione di una batteria contraerea che lo centrò in pieno con una cannonata staccandogli un ala. Perse la vita l'intero equipaggio composto dal Ten pilota Mario Tarli, dal sergente Giannetto Vassura, dai soldati mitraglieri Domenico Fantucci e Dandolo Zamboni. Fu l'ultimo trimotore perso in combattimento durante la prima guerra mondiale. Il 1 novembre 1918 la squadriglia viene trasferita sul campo di Padova da dove supporta validamente le ultime azioni offensive delle truppe italiane anche con il lancio di manifestini patriottici. Al termine del conflitto la 4^ Squadriglia, che aveva come stemma sulle fusoliere dei leoni neri, aveva compiuto, nel 1918 compì 71 voli bellici. Il reparto viene poi sciolto a Campoformido alla fine dell'estate del 1919.
Immagine: Bregani, il capo motorista della 4^ - Archivio
Mongardini - Circolo del 72
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