Il Fronte del Cielo - Osservazione e Ricognizione - 7.6 - L'ultimo anno
Finita nel dicembre 1917 con successo la battaglia d'arresto, il primo semestre del 1918 fu per tutto l'esercito un periodo di operazioni limitate e che conseguentemente potè essere dedicato alla riorganizzazione e al potenziamento dello strumento bellico gravemente danneggiato dalla battaglia di Caporetto; questo riguardò ovviamente anche le unità aeree il cui numero fu incrementato, mentre si procedeva alla sostituzione dei velivoli più antiquati con altri di migliori prestazioni, mentre avveniva una salutare competizione e confronto con le forze aeree alleate. Non che i nuovi velivoli potessero sempre soddisfare le attese dei reparti, ma occorre notare come ormai i Pomilio, i SAML, i SIA 7B fossero equipaggiati non soltanto con macchine fotografiche di buona qualità e una cinquantina di lastre da impressionare, ma anche con radio numerose e funzionanti al punto da dover riorganizzare e disciplinare le trasmissioni per evitare le trasmissioni in chiaro e quindi la facile comprensione da parte dell'avversario nonchè per ebitare intoppi nel flusso delle operazioni. All'inizio del 1918, il Sottocapo di Sato Maggiore Pietro Badoglio, motore della riorganizzazione dell'esercito, firmò la circolare 40376 che dava nelle intenzioni impulso anche all'impiego di aeroplani nel servizio di fanteria, destinando allo scopo una squadriglia che doveva essere suddivisa in tre sezioni tra la 3^ e 4^ Armata e il Comando Truppe Altopiano, con il compito di supportare le truppe direttamente ad "assalire e mitragliare le avversarie", oltre a fornire un servizio di collegamento e di osservazione. Il 10 marzo 1918 l'Ufficio Servizi Aeronautici fu soppresso e fu costituito al suo posto il Comando Superiore di Aeronautica al comando del Generale Luigi Bongiovanni. Le squadriglie dedicate alla ricognizione furono istruite con un apposito manuale di 84 pagine che entrava nei dettagli dei servizi di esplorazione strategica, tattica, del servizio di artiglieria e di fanteria. Il potenziamento fu progettato con un numero di squadriglie da ricognizione di 40 che dovevano essere suddivise in 7 d'armata, 10 di artiglieria d'armata e 23 di corpo d'armata. In attesa di raggiungere l'ambizioso obiettivo per l'estate gli aviatori italiani fecero i conti con i problemi produtivi e sopratutto con l'inaffidabile SIA 7B che aveva la sgradevole tendenza a perdere le ali in volo, al punto che fu fermato a terra in attesa che il problema fosse risolto. E intanto la ricognizione di armata si avvaleva dello SVA e di Pomilio PE, che avevano superato i problemi analoghi del SIA 7B. Per poter proseguire l'attività si dovettero sostituire i SIA 7B a livello di corpo di armata con i SAML e altri, ma l'infelice momento fu superato e la contro preparazione di artiglieria avvenuta nella battaglia del Solstizio, battaglia difensiva in cui l'Intesa riuscì a metter in campo 653 velivoli contro 623 austro-ungarici secondo i dati di Porro, dato che quantomeno per gli aerei italiani realmente efficienti e disponibili è stato ricondotto da Di Martino al più modesto 348, fu conseguita proprio da queste squadriglie che avevano effettuato una minuziosa ricognizione e impressionato qualcosa come 5810 lastre, che costituiscono un patrimonio conoscitivo notevole per la 6^ Armata italiana e per i reparti misti italiani franseci e inglesi.Lo strumento era ormai efficace e sul Grappa non potè dare tutto l'apporto possibile soltanto a causa del tempo inclemente che impedì l'osservazione e la scoperta dell'artiglieria austro-ungarica, la quale invece dalle sue posizioni mascherate, spesso in roccia, fu in grado di opporre una resistenza sorprendente. Guardando alle cifre degli aeroplani impiegati dall'aeronautica italiana alla fine della guerra si può comprendere il valore della ricognizione nel quadro del primo conflitto mondiale, fosse essa vicina, tattica, strategica o in servizioall'artiglieria: i dati variano da fonte a fonte, ma considerando quelle proposte da Di Martino, secondo dati del Comando Superiore di Aeronautica, abbiamo233 aerei su 569 al 24 ottobre 1918, contro 284 caccia e 52 bombardieri. Naturalmente queste cifre sono indicative delle proporzioni poichè volendo invece contare gli aerei realmente efficienti e con piloti addestrati le cifre sono assai inferiori: 187 caccia, 157 ricognitori e 52 bombardieri.
Tra gennaio e maggio si ebbero cinque parentesi operative signicative, di cui certamente la più importante per i risultati ottenuti è certo la battaglia dei Tre Monti, dal 27 al 31 gennaio. In questa operazione, così come la precedente sull'Asolone, gli ordini dei comandi e la volontà degli equipaggi si scontrarono con la realtà di una situazione dei mezzi assolutamente deficitaria. Per la battaglia dei Tre Monti fu necessario rastrelalre da ogni parte i mezzi aerei necessari. Il Comando Truppe Altopiano ha a disposizione 5 ricognitori nel XV Gruppo (115^ e 139^ di San Pietro in Gù) e 13 ricognitori del VII ( 26^, 32^ e 33^ di Nove di Bassano), ai quali si aggiungono i palloni di osservazione delle sezioni 1^ e 6^ del VI Gruppo Sezioni Aerostatiche. Venne richiesto ai comandi aeronautici della 1^ e 4^ Armata di fornire giornalmente almeno due sortite di ricognitori oltre che naturalmente la scorta dei caccia. Il Comando Supremo assegnò la disponibilità di 14 aeroplani del X Gruppo portando il totale dei velivoli disponibili a 22 ricognitori. Alla fine di maggio 1918 erano sempre più insistenti e dettagliate le voci su un nuovo attacco in grande stile dell'esercito austro-ungarico. Alla vigilia delo scontro il Comando di Aeronautica dell'8^ Armata (ex 2^) aveva alle dipendenze i Gruppi XV e XIX dislocati sui campi di San Luca e Istrana. La componente ricognitiva del primo era rappresentata dalla 115^ Squadriglia d'artiglieria d'armata, la 139^ da rignizione d'armata e 4^ Sezione SVA per la ricognizione strategica, nel secondo le Squadriglie SAML 114^ e 118^ per il servizio d'artiglieria, nonchè la 23^ S.P.3 e la 3^ Sezione della 24^ Squadriglia SIA 7B per il servizio di fanteria. In totale 24 ricognitori: 8 SAML, 4 S.P.3, 8 Pomilio, 4 SVA. La 9^ Armata (ex 5^) concentrata in puanura tra Verona, Vicenza e Treviso si appoggiava ai Gruppi della 7^, il IX e il XX con 6 squadriglie da ricognizione e una sezione SVA. Delle squadriglie solo la 113^ SAML, in transizione su Pomilio, era assegnata alla 9^ armata, mentre le altre dislocate sui campi di Castenedolo, Ponte San Marco e Cividate Camuno, gravitavano nel settore della 7^. L'opera dei ricognitori, e specialmente dei velivoli d'artiglieria, obbligati atrattenersi a lungo in una stessa zona esposti all'attacco dei velivoli avversari, fu resa possibile dal servizio di scorta assicurato dalle squadriglie da caccia delle armate. La pericolosità dell'attività dei ricognitori era ben chiara ai comandi austriaci che non riuscendo o riuscendo solo in minima parte a contrastarla in cielo, cercarono almeno di renederla quanto più difficile e meno produttiva possibile con una accurata opera di mimetizzazione, con il concentrare nelle ore notturne i movimenti di uomini e materiali, con una azione violenta e determinata della contraerea. Sul fronte dell'8^ Armata gli osservatori furono concordi nel confermare nei loro rapporti l'assoluta mancanza di movimento sulle strade durante il giorno ed il silenzio delle artiglierie quando i velivoli si trovavano in zona. Di contro vivissimo ed in certe ore addirittura rabbioso veniva definito il tiro delle batterie contraeree, che avevano evidentemente il compito di impedire la ricognizione aerea nelle zone di Falzè, Pieve di Soligo, S. Salvatore e Susegana.
Da:
(1) "Ali
sulle trincee, Ricognizione tattica ed osservazione aerea nell'aviazione
italiana durante la Grande Guerra, di Basilio Di Martino, 1999,
Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare; (2) "L'Aeronautica italiana nella
I Guerra Mondiale" Atti del convegno Roma 21-22 novembre 2007, La nascita e
lo sviluppo dell'aviazione da ricognizione, di Alessandro Massignani.
Aeronautica Militare - Ufficio Storico. Immagine. Artiglieria Antiaerea
austrica, Piave 20 marzo 1918)
WWW.IL FRONTE DEL CIELO.IT
×
×