Il Fronte del Cielo - Osservazione e Ricognizione - 7.3 - La Guerra
Il Gruppo Squadriglie Aviatori per Artiglieria mobilitò due squadriglie per il 19 giugno schierandosi il 2 luglio 1915 sul campo di Medeuzza, mentre delle due squadriglie una, con " Parasol" Macchi, fu messa a disposizione della 2^ Armata, e l'altra equipaggiata con Caudron G.3 a disposizione della 3^ Armata. Queste non poterono intervenire adeguatamente nella prima offensiva sull'Isonzo, mentre qualche effetto vi fu nella successiva offensiva combattuta nella seconda metà di luglio del 1915, a giudicare dal numero di sortite e dalla mancanza di lamentele di Luigi Cadorna. Sul settore montano della 1^ Armata, posta a difesa del saliente trentino, ove era prevista una forte azione contro le fortificazioni permanenti austriache sugli altopiani di Folgaria e Lavarone, fu distaccata la 12^ squadriglia da ricognizione equipaggiata con cinque velivoli Farman MF1912 il 30 maggio ad Asiago. Ma questi velivoli erano spinti da un motore Dion da 80 CV di fabbricazione nazionale che si dimostrarò insufficiente ed inaffidabile per portarsi in quota. Del resto il primo volo, effettuato il 12 giugno 1915 dal comandante della squadriglia capitano Ferdinando De Masellis, coincise con la distruzione di una cupola del moderno forte italiano di Verena, colpita da un grosso calibro austriaco, con la conseguenza che il forte dovette essere abbandonato. Se il servizio di artiglieria non potè essere espletato, la squadriglia si rese tuttavia utile: a settembre cominciò a ricevere i Farman modello 1914 con motore da 100 CV, per la ricognizione visiva e fotografica, i quali furono impiegati validamente anche in un esemplare volo di guerra psicologica, quello di Gabriele D'Annunzio su Trento effettuato il 20 settembre 1915. Il trascorrere del tempo consentì di migliorare il servizio d'artiglieria con l'introduzione della 3^, 4^ e 5^ Squadriglia, equipaggiate con il Caudron G.3, dato che il Parasol era stato radiato nel novembre 1915 a causa dell'instabilità in volo, pur essendo stato il primo aereo italiano equipaggiato con una radio. Anche queste si cominciavano ad introdurre: la radio Rouzet che era stata sperimentata montata su aerei già nelle manovre francesi del 1912 nel ruolo di comunicazione verso i comandi artiglieria a terra, poi le FTR e le Marconi con una rete di trasmissioni piuttosto avanzata per i tempi. L'impiego di queste squadriglie era regolato a livello di corpo d'armata, cioè dei comandi di artiglieria con cui dovevano collaborare, pur essendo esse dipendenti dal comando d'armata. Il Comando Supremo, che non si era illuso di poter ottenere unità aeree efficienti con i pochi mezzi a disposizione, si rese subito conto dei problemi che avevano impedito un efficace servizio di osservazione per l'artiglieria ed emanò delle direttive nel luglio del 1915 con una circolare dove si indicavano alcune misure per organizzaril servizio, come lo stabilire il campo di aviazione nei pressi del comando d'artiglieria di corpo d'armata, l'assegnazione stabile della squadriglia per avviare contatti e collaborazioni efficaci, l'introduzione della tavoletta 1:25.000 austriaca suddivisa in quadrati di un chilometro, ma anche la preferenza da accordare ai drachen per la direzione del tiro finchè non ci fossero mezzi idonei per gli aerei. Vanno inoltre tenute presenti le condizioni meteorologiche che naturalmente erano tipiche del teatro di guerra italiano, come i forti dislivelli tra l'aeroporto e i livelli montani da raggiungere o valicare, la difficoltà dei motori di bassa potenza di salire in quota e la bora, che in alcuni periodi dell'anno soffiava impetuosa sul basso fronte dell'Isonzo.
Durante la Terza Battaglia dell'Isonzo operarono cinque squadriglie: La 1^ e la 5^ Squadriglia entrambe su Caudron G.3 operarono per la 2^ Armata dal campo di Oleis, la 2^ e la 3^ ancora su Parasol, e la 4^ per la 3^ Armata dal campo di Medeuzza le prime e da Gonars l'ultima. La 3^ Squadriglia aveva anche provveduto ad attrezzare un campo a Villa Vicentina, nelle vicinanze del proprio comando di Corpo d'Armata, da utilizzare al rientro dai voli di ricognizione per riferirne direttamente i risultati. Tutte le squadriglie soffrirono della mancanza di un numero sufficiente di osservatori esperti e inoltre per le note difficoltà causate dalle errate concezioni d'impiego, dalla carenza di collegamenti, cui occorre aggiungere i problemi legati ai motori, combinati con i numerosi incidenti in atterraggio, causati spesso dal forte vento. Non si ebbero perdite di personale ma in atterraggi forzati e noie ai motori andarono perduti un Caudron della 1^ Squadriglia e uno della 5^ Squadriglia, insieme ad un Parasol della 3^ Squadriglia. La terza offensiva iniziata il 18 ottobre si concluse il 27 dello stesso mese. La novità del mezzo e delle tecnologie imposero il loro tributo; in un suo rapporto il comandante della 4^ Squadriglia, capitano Costanzi, riferisce che alcuni soldati adoperarono il filo telefonico di collegamento con le batterie di artiglieria per farne lacci di scarpa. Inoltre sulle linee erano inserito un numero eccessivo di utenze. Il rapporto di un osservatore in merito alla posizione di una batteria che ostacolava l'avanzata della fanteria italiana fu più volte interrotto da un fonogramma che richiedeva l'invio di una certa quantità di carbone. La successiva ripresa offensiva (Quarta Battaglia dell'Isonzo, 10 novembre-2 dicembre) fu condotta in condizioni atmosferiche pessime, con pioggie torrenziali e temperature precocemente rigide che ostacolò pesantemente l'attività di volo annullando il concorso all'azione dell'artiglieria. Nei primi mesi di guerra, il giudizio sul ruolo dell'aviazione per l'artiglieria potrebbe ricalcare quello espresso da autorevoli commentatore sui risultati ottenuti dall'aviazione italiana nel suo insieme: "del tutto esigui e qualche volta negativi".
Da:
(1) "Ali
sulle trincee, Ricognizione tattica ed osservazione aerea nell'aviazione
italiana durante la Grande Guerra, di Basilio Di Martino, 1999,
Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare; (2) "L'Aeronautica italiana nella
I Guerra Mondiale" Atti del convegno Roma 21-22 novembre 2007, La nascita e
lo sviluppo dell'aviazione da ricognizione, di Alessandro Massignani.
Aeronautica Militare - Ufficio Storico. Immagine. Serg. Pilota Lutalto
Galetto, 1916 (Per gentile concessione della famiglia Galetto)
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