Il Fronte del Cielo -
Letto & Visto - Rivista Aeronautica
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DOUHET, CAPRONI E LE ORIGINI DEL BOMBARDAMENTO STRATEGICO GREGORY ALEGI RIVISTA AERONAUTICA N. 1 1997
Come si è sviluppato il pensiero di Giulio Dohuet sull'uso risolutivo dell'aviazione in guerra dai primi momenti di scetticismo
alle teorie del bombardamento startegico? Vista la stretta collaborazione negli anni 1912-14 tra il costruttore Gianni Caproni e Dohuet, sono state le teorie di quest'ultimo a sollecitare
lo sviluppo dei bombardieri, o, piuttosto, è stata la disponibilità di tali aerei a spingere Dohuet a concepire le sue teorie? Nell'articolo una risposta a queste domande.
FERRARIN UNO DEGLI ULTIMI EROI ALATI ALBERTO GRAMPA RIVISTA AERONAUTICA N. 1 1995
Nel novero dei personaggi aviatori che hanno scritto la storia dell'aviazione si può sicuramente includere Arturo Ferrarin, pilota del quale ricorre quest'anno
il centenario della nascita. Queste righe, realizzate grazie anche alla collaborazione dell'ing. Carlo Ferrarin che ha consentito di consultare l'archivio di famiglia, vogliono essere una breve
cronistoria del Ferrarin uomo e delle imprese aviatorie di cui si è reso protagonista.
L’ULTIMO COMANDANTE DELLA 77^ SQUADRIGLIA CACCIA RIVISTA AERONAUTICA N. 4 1997
Uscirà nel prossimo mese di ottobre il libro intitolato “Uomini e macchine nei cieli” di Giorgio Evangelisti. Il capitolo conclusivo, che anticipiamo, è dedicato a Filippo Serafini, audace
e valoroso pilota della prima guerra mondiale, che prese parte tra l’altro a tutte e sei le azioni notturne su Pola, organizzate da D’Annunzio.
L’AVIAZIONE ITALIANA NELLA BATTAGLIA DELL’ORTIGARA BASILIO DI MARTINO RIVISTA AERONAUTICA N. 6 2002
Estate 1917: il pensiero di chi conosce anche sommariamente le vicende di quella che per tutti è ancora la Grande Guerra corre alle rive dell’Isonzo ed alle pietraie del Carso,
che proprio in quella lontana stagione videro il massimo sforzo mai prodotto dall’Esercito italiano, la cosiddetta Battaglia della Bainsizza o 11^ Battaglia dell’Isonzo, ingaggiata
e vinta nel mese di Agosto. Ma quell’estate è anche l’estate dell’Ortigara, la montagna brulla, arida, inospitale assunta a simbolo del sacrificio della 6^ Armata.
L’ASSO DI CUORI PAOLO VARRIALE RIVISTA AERONAUTICA N. 2 2003
Circa settant’anni fa veniva pubblicata la biografia di Guido Keller, pilota della gloriosa 91^ Squadriglia degli “Assi” durante la Grande Guerra. Il titolo “Asso di Cuori”,
era mutuato dall’insegna da lui stesso scelta e adottata come simbolo d’identificazione personale. L’opera, purtroppo, complici la retorica e la “pruderie” tipiche dell’epoca,
non rende piena giustizia alla complessità del personaggio, costretta dall’autore ad incanalarsi in schemi troppo rigidi.
GIULIO DOUHET E IL SUO PROGETTO PER L’AVIAZIONE ITALIANA" BASILIO DI MARTINO RIVISTA AERONAUTICA N. 3 2003
All’inizio del 1918 Giulio Douhet venne a trovarsi inaspettatamente a Capo della Direzione Centrale d’Aviazione, un incarico che sembrava offrirgli la possibilità di tradurre in pratica
le idee che stava maturando sull’impiego dell’arma aerea. L’impostazione fortemente innovativa che intendeva dare al programma delle nuove costruzioni si scontrò, però, con la realtà del
momento, in cui su tutto prevalevano le esigenze della guerra in corso, e questo fatto, insieme con il sostanziale fallimento dei nuovi velivoli con i quali intendeva riorganizzare
l’aviazione, impedì che il suo tentativo andasse oltre la fase delle formulazioni teoriche.
IL RAID SU LUBIANA" PAOLO VARRIALE RIVISTA AERONAUTICA N. 4 2003
Com’è noto il primo conflitto mondiale può essere considerato la prima guerra totale che vide lo scontro di tutte le grandi potenze dell’epoca, e il coinvolgimento delle popolazioni
civili che subirono il peso delle ostilità a prescindere dalla loro distanza dal fronte, a causa dell’impiego di armi mai usate prima. L’uso del mezzo aereo si dimostrò immediatamente,
sia pur nella sua forma embrionale, fondamentale nel tenere sotto pressione il tessuto industriale e sociale delle retrovie. Per quanto gli attacchi venissero mirati a obiettivi militari,
quali impianti o nodi di comunicazione, la dispersione delle bombe non era sottovalutata nel suo indebolire il morale della popolazione civile, secondo uno spietato costume che avrebbe
avuto un largo impiego durante la seconda guerra mondiale.
IL CASO DELL’OSSERVAZIONE AEREA DURANTE LA GRANDE GUERRA BASILIO DI MARTINO RIVISTA AERONAUTICA N. 2 2004
Secondo un’interpretazione dottrinale emersa nel mondo anglosassone in tempi relativamente recenti, il combattimento può essere visto come un processo ripetitivo in cui si susseguono ciclicamente
quattro atti distinti: l’osservazione della situazione, il suo apprezzamento, la decisione della linea d’azione più opportuna e la sua attuazione. Generalmente conosciuto come ciclo OODA
(Observe, Orient, Decide, Act), questo processo è anche noto come ciclo di Boyd, dal nome dell’ufficiale dell’USAF che sul finire degli anni ’60 sviluppò dal punto di vista teorico questi concetti,
apparentemente banali, dando loro una nuova dignità e inserendoli, quali presupposti essenziali, nel più ampio filone individuato dal cosiddetto “manoeuvrist approach”, anch’esso di derivazione anglosassone.
ORESTE SALOMONE, PRIMA MEDAGLIA D’ORO AL VALOR MILITARE DELL’AERONAUTICA ITALIANA OVIDIO FERRANTE RIVISTA AERONAUTICA N. 2 2006
A Vigna di Valle, sulla riva del lago di Bracciano, il monumento al capitano aviatore Oreste Salomone accoglie il visitatore all’ingresso del Museo Storico dell’Aeronautica Militare con
le sue cuspidi angolari, acuminate,
tre frecce estruse da un monolito di marmo bianco di Carrara che si protendono verso il cielo.
UN RE, UNA REGINA E DUE ASSI PAOLO VARRIALE RIVISTA AERONAUTICA N. 3 2006
Queste parole, più che riferirsi ad una mano di poker, possono riassumere il viaggio compiuto nel nostro paese dai reali del Belgio, che, giunti in forma strettamente privata alla fine dello scorso
marzo, hanno voluto visitare il Museo storico dell'Aeronautica di Vigna di Valle, dove era stato appena terminato il restauro dello SPAD S.153, donato nel 1919 al padre della sovrana, l'asso Fulco Ruffo di Calabria, titolare
al termine del primo conflitto mondiale di 20 vittorie ufficialmente riconosciute.
L’ULTIMO “CACCIATORE” DELLA 91^ PAOLO VARRIALE RIVISTA AERONAUTICA N. 4 2006
Nato a Somma Vesuviana il 1° Maggio 1896, Gaetano Aliperta condivideva con molti giovani del tempo quel fermento imbevuto degli ideali della grande stagione risorgimentale che vedeva l’unità d’Italia ancora
incompiuta, iscrivendosi fin da ragazzo all’associazione patriottica “Trento e Trieste”. Mentre la guerra già infuriava in Francia, e l’Italia si preparava al conflitto, il giovane decise di interrompere gli studi
e di arruolarsi volontario in fanteria. Alieno per carattere da quei furori bellicisti che incendiavano le piazze, pensava fosse semplicemente suo dovere porsi a disposizione del Paese.
I MOTORI ROTATIVI A STELLA FLAVIO RUSSO RIVISTA AERONAUTICA N. 3 2007
La montante corsa al volo che caratterizza gli inizi del 900 spinge, febbrilmente, verso la costruzione di propulsori a combustione interna, al contempo potenti e leggeri.
Nascono i motori rotativi a stella che, per l'ineguagliabile rapporto peso/potenza, l'ingombro e il peso notevolmente inferiori rispetto agli equivalenti in linea e il sistema di
raffreddamento ad aria che li rendono più semplici e affidabili, si confermano subito ideali per gli impieghi nella nascente aviazione.
IL CORPO MILITARE AERONAUTICO NEL 1918 OVIDIO FERRANTE RIVISTA AERONAUTICA N. 2 2008
Nell’ultimo anno di guerra del primo conflitto mondiale, il Corpo Militare Aeronautico con i suoi mezzi, i suoi uomini e la sua organizzazione diede un contributo determinante per la vittoria finale,
ponendo di fatto le basi per i successivi sviluppi e successi dell’aviazione militare nel nostro Paese. Lo sfondamento del fronte dell’Isonzo, a Caporetto, avvenuto nella notte del 24 ottobre 1917,
da parte della XIV Armata congiunta austro-tedesca, lanciata dal gen. von Below come un gigantesco ariete nel settore tra Plezzo e Tolmino, segnò per l’Italia uno dei momenti più difficili e tragici
della Grande Guerra, facendo assurgere, nel lessico corrente, il nome di quella sconosciuta località a sinonimo di una disfatta senza scampo.
L’AVIAZIONE ITALIANA NELLA BATTAGLIA DEL SOLSTIZIO BASILIO DI MARTINO RIVISTA AERONAUTICA N. 3 2009
La Battaglia del Solstizio, il momento forse decisivo del lungo duello tra il giovane Regno d’Italia e l’antica monarchia danubiana, vide un’importante partecipazione dell’aviazione italiana,
la cui azione si sviluppò nel segno dell’aerocooperazione, integrandosi perfettamente nello sforzo complessivo esercitato dal Regio Esercito. Sulla base di una corretta impostazione dottrinale,
l’impiego dello strumento aereo fu finalizzato innanzitutto ad acquisire e mantenere la superiorità aerea, creando le premesse per quell’attività di ricognizione tattica, osservazione del tiro
e appoggio aereo ravvicinato destinata ad avere un impatto diretto sull’andamento delle operazioni.
1915 – 1918 L’AVIAZIONE AUSTRO-UNGARICA E L’”INTELLIGENCE” ITALIANA BASILIO DI MARTINO RIVISTA AERONAUTICA N. 4 2009
Durante la Grande Guerra, gli organi informativi del Regio Esercito svilupparono, attraverso la raccolta e l’analisi dei dati, un’intensa e proficua azione nei confronti dell’aviazione austro-ungarica,
mirante a ricostruirne l’ordine di battaglia, precisarne le capacità operative e individuarne i criteri di impiego. Allo scoppio della Grande Guerra il Regio Esercito disponeva soltanto da pochi anni
di una propria struttura informativa, peraltro mai alimentata a sufficienza in termini di risorse finanziarie e soprattutto umane. Con la mobilitazione del maggio 1915, fu fatto uno sforzo significativo
anche in questa direzione e l’Ufficio Informazioni del Comando Supremo venne, quindi, organizzato su quattro sezioni, delle quali le prime due curavano il fronte dell’Isonzo, dal Monte
Peralba all’Adriatico, e quello trentino, dallo Stelvio al Peralba, la terza si occupava di controspionaggio e polizia militare, la quarta della gestione dei codici cifra.
LE TORPEDINI AEREE ALDO CURTI RIVISTA AERONAUTICA N. 1 2010
Milano, novembre 1916: il capitano di Fanteria Adelchi Manzoni si presenta all’ufficio del Comando Nazionale per l’esame delle invenzioni di Guerra, per esporre all’ing. Ugo
Rainaldi la sua idea: un velivolo auto pilotato in grado di volare oltre la gittata delle artiglierie convenzionali per abbattere gli obiettivi nemici con una carica esplosiva.
Sono questi i protagonisti di una storia fino ad oggi sconosciuta, artefici di un’impresa da molti considerata una follia ma che, invece, si rivelerà un atto di grande intuizione
tecnologica e militare in un momento difficile dell’Italia in guerra.
COLORI DI GUERRA PAOLO VARRIALE RIVISTA AERONAUTICA N. 1 2010
Circa sett'anni fà veniva pubblicata la biografia di Guido Keller, pilota della gloriosa 91^ Squadriglia degli "Assi" durante la Grande Guerra. Il titolo, "Asso di cuori", era mutuato
dall'insegna da lui stesso scelta e adottata come simbolo di identificazione personale. L'opera, purtroppo, complici la retorica e la "pruderie" tipiche dell'epoca, non rende piena
giustizia alla complessità del personaggio, costretta dall'autore ad incanalarsi in schemi troppo rigidi. Per ricostruirla, oggi sono disponibili pochi accenni ...
D'ANNUNZIO POETA IMMAGINIFICO E AVIATORE CONCRETO GREGORY ALEGI RIVISTA AERONAUTICA N. 2 2009
Durante la prima guerra mondiale Giulio Douhet e Gabriele D'Annunzio elaborarono i primi concetti sull'uso del bombardamento. Nelle sue "Note" del 1917 il poeta, avvelendosi della sua esperienza di osservatore,
si rivelò sorprendentemente concreto.
ROMOLO MANISSERO LA “LIBELLULA ROSSA” MAURIZIO LANZA RIVISTA AERONAUTICA N. 1 2012
Pioniere del volo, aviatore nella guerra italo-turca e nella Grande Guerra, Manissero fu il primo in Italia a eseguire il cerchio della morte. Prima della guerra italo-turca,
l’aviazione era considerata una branca dello sport e quindi ampiamente illustrata sulle riviste di settore e divulgative. Negli anni tra il 1908 e il 1911, le imprese di piloti
temerari suscitano ammirazione e stupore e nulla ancora fa presagire l’utilizzo dello strumento aereo per portare morte e distruzione. L’aviazione viene vista come il mezzo grandioso
che ha ricondotto l’uomo alla bellezza eroica del “gesto”. E, considerata la precaria qualità tecnica dei velivoli, l’avventuroso gesto del volo è già di per sé un atto di autentico eroismo.
GIULIO PALMA DI CESNOLA “IL VALOROSO ALATO”” MAURIZIO LANZA RIVISTA AERONAUTICA N. 4 2011
La storia e le gesta di uno dei primi aviatori italiani, protagonista, insieme agli “assi” della sua epoca, di numerose azioni di guerra. Ferua, penisola di Makabez, Libia, aprile 1912:
un pilota, ai bordi di un rudimentale campo di volo, osserva pensieroso l’imperversare costante del vento del Sud, il temibile Ghibli, che già più volte gli ha impedito o reso difficile il
volo di ricognizione sulle postazioni nemiche. Anche il fragile Nieuport, posto ai lati della pista, sembra soffrire l’incessante formicolio della sabbia soffiata dal vento. Il pilota è Giulio
Palma di Cesnola, ufficiale proveniente dalla Cavalleria e ora comandato in quello sperduto avamposto ai confini con la Tunisia per controllare dal cielo le carovane arabe e il contrabbando di armi.
MEDEUZZA 1916, NASCE LA CACCIA AEREA OVIDIO FERRANTE RIVISTA AERONAUTICA N. 3 2006
Paisino di poco più di 800 abitanti, frazione del comune di S.Giavanni di Manzano,in un area industraiale del nord-est d'Italia conosciuta come il triangolo della sedia, Medeuzza è un nome noto
nel mondo aeronautico non solo pèer il suo campo di aviazione, costituito nel 1915, al momento dell'entrata in guerra, quale base delle squadriglie d'Osservazione Aerea per l'artiglieria, ma, sopratutto,
per essere stata teatro del combattimento aereo che segnò la nascita dell'aviazione da caccia.
I RAID SU LUBIANA PAOLO VARRIALE RIVISTA AERONAUTICA N. 4 2003
Come è noto, il primo conflitto mondiale può essere considerato la prima guerra totale che vide lo scontro di tutte le grandi potenze dell'epoca, e il coinvolgimento delle popolazioni
civili che subirono il peso delle ostilità a prescindere dalla loro distanza dal fronte, a causa dell'impiego di armi mai usate prima. L'uso del mezzo aereo si dimostrò immediatamente,
sia pur nella sua forma embrionale, fondamentale nel tenere sotto pressione il tessuto industriale e sociale delle retrovie.