Il Fronte del Cielo - Gli Alleati - Americani
Il primo gruppo di americani giunse a
Foggia il 28 settembre 1917, accolto dal comandante del campo, il veronese
maggiore Albertone con il suo staff di 20 ufficiali, istruttori, meccanici e cuochi. La città pugliese era un’ottima scelta per una scuola di volo: lontano dal fronte terrestre, allora sull’Isonzo, in una zona caratterizzata
dal bel tempo, con ampi spazi pianeggianti, clima mite (“è come casa in giugno”, scriveva Lewis in ottobre). Proprio per questo nel 1916-17 il Regio Esercito vi aveva costruito ben tre campi di addestramento destinati a
decentrare l’attività allora svolta intorno a
Busto Arsizio. Agli americani fu assegnato il campo Sud. Gli allievi dipendevano dai propri comandanti dell’8th Aviation Instruction Center (dapprima comandato dal
maggiore William Ryan, successivamente dal capitano Fiorello La Guardia) per gli aspetti disciplinari e dagli ufficiali italiani per l’addestramento al volo. Benchè tanto Ryan quanto La Guardia frequentassero il corso
di pilotaggio, il ruolo più importante fu svolto da La Guardia, grazie alla conoscenza della lingua italiana e perché usava volentieri il proprio peso politico (era deputato al Congresso) per migliorare le condizioni di
vita degli allievi e rimuovere gli ostacoli. Il primo gruppo dei futuri “foggiani” partì da New York il 13 agosto 1917. I giovani ufficiali, tutti volontari provenienti da buone famiglie e con ottimi studi giunsero col
proprio bagaglio al molo della 22^ strada dove trovarono la chiatta che li portò sul vapore inglese “Lapland”. Consapevoli di partire per una missione storica, molti cominciarono a scrivere le loro esperienze in diari.
Dopo una traversata segnata dal timore dei sommergibili tedeschi, il Lapland raggiunse Liverpool sabato 1 settembre, insieme ad un altro trasporto, Justicia. L’indomani raggiunsero prima Southampton poi Le Havre.
Tra le primissime truppe americane ad arrivare in Francia, tre giorni più tardi furono trasferiti a Etampes, poco a sud di Parigi, poi all’enorme campo di aviazione di Avord. Qui gli americani restarono qualche settimana,
in attesa di ordini, ma senza trovarsi particolarmente bene. A Torino, agli inizi di settembre, il maggiore Naiden raggiungeva frattanto gli accordi con le autorità aeronautiche italiane per l’addestramento degli allievi
cadetti a
Foggia.
Il programma prevedeva che l’Italia preparasse da zero a 500 piloti da ricognizione e bombardamento nelle scuole del Regio esercito e alcune decine di piloti di idrovolante in quelle della Regia Marina: In parallelo fu esplorata
la possibilità di produrre negli Stati Uniti i biplani Caproni da bombardamento. A
Foggia giunsero in tutto 457 allievi piloti, dei quali 406 completarono almeno un brevetto e 131 completarono il corso bombardamento notturno
su Caproni.
I primi venti piloti americani addestrati a
Foggia arrivarono al fronte a metà giugno 1918 in un momento critico per l’Italia. Il 15 giugno gli austro-ungarici aveva lanciato una offensiva sul Piave dove gli italiani resistevano
da 7 mesi. La battaglia che durò fino al 24 giugno fu sanguinosa e decisiva. La mattina del 19 giugno i piloti americani furono ricevuti alla stazione di Padova dal tenente Pansa che li portò ad incontrare il generale
Luigi Bongiovanni ,
capo dell’aviazione del Regio Esercito e poi il generale
Armando Diaz. Il 20 giugno i primi dodici entrarono in combattimento sopra Falzè di Piave, Conegliano e Susegana.
Vi parteciparono, tra gli altri, il tenente pilota Raymond Baldwin della
1^ Squadriglia, il tenente Harold Holtz della
2^ Squadriglia,
Inseriti stabilmente nelle Squadriglie Caproni parteciparono all’offensiva di Vittorio Veneto. L’attacco, studiato per tutta l’estate, fu previsto per il 16 ottobre ma fu rinviato per un lungo periodo di pioggia, che costrinse
a ridurre l’attività aerea. Il 21 ottobre le condizioni del tempo migliorarono. Ricevuto l’ordine di attacco alle 3 del mattino del 24 la 4^ Armata attaccò sul Grappa nella nebbia e sotto la pioggia. Le squadriglie Caproni
furono impiegate in appoggio per bombardare Passo Fonzaso e la stazione ferroviaria al Cismon. Era un diversivo, il vero attacco si svolse sul Piave dal 26-27 ottobre. Fu proprio il 27 ottobre che il
Caproni Ca.5 degli americani Witt Coleman e James Bahl, della
6^, fu abbattuto da caccia austriaci durante una azione su Vittorio Veneto. Alla memoria degli unici due foggiani caduti in combattimento con l’osservatore
e il motorista italiani, furono concesse medaglie al valor militare.
Presso la scuola idrovolanti della Regia Marina di Bolsena la U.S navy inviò, nel 1918, 50 piloti che giunsero in due gruppi. Il primo, di 32 unità, arrivò il 21 febbraio mentre il secondo, di 18 unità, il 21 agosto.
L'installazione assunse la denominazione di U.S. Naval Aviation Detachment - Italian Naval Air Station - Lake Bolsena e fu posta al comando W. B. Atwater. In precedenza erano giunti degli ufficiali di collegamento. Dopo la fine del
corso i primi 17 piloti brevettati sui velivoli
FBA
furono destinati alle Stazioni di
Porto Corsini e di Pescara (che alla data di armistizio non era ancora divenuta operativa). La U.S. Naval
Air Station di
Porto Corsini iniziò la
propria attività con 331 tra ufficiali, sottufficiali e marinai al comando del Tenente Willis B. Haviland sostituendo la 263^ Squadriglia. Il materiale di volo era costituito da
FBA
per la ricognizione, il bombardamento leggero e il pattugliamento
antisommergibile, e con Macchi M.5 per la caccia. Arrivarono inoltre anche dei Macchi M.8. Il 28 agosto, a causa di diverse inefficenze lasciate dal reparto italiano, erano operativi solo cinque
FBA, quattro M.5 e quattro M.8.
La prima vittima americana fu il pilota James L. Goggins, schiantatosi al suolo nei pressi della base. Divenuta completamente operativa entrò in azione su
Pola
il 21 agosto con due bombardieri e cinque caccia. Durante l'azione i Macchi
americani di
Porto Corsini ingaggiarono un combattimento aereo con 5 idrovolanti austriaci. Il giorno sucessivo i velivoli di
si levarono in volo in una azione di appoggio agli idro italiani di
Sant'Andrea in azione su
Pola
. Il contingente americano rimase a
Porto Corsini fino al 4 gennaio 1919
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