Il Fronte del Cielo -
Personale Navigante - Aviatori provenienti dall'estero
Grado
Nome e Cognome
Reparto
Nazione Provenienza
Cad.
Tenente pilota
Avet Flaminio
70^ Squadriglia
Francia
Sergente pilota
Baldisseri Francesco
Saverio
131^ Squadriglia
Brasile
Sergente mitragl.
Bianchetti Massimo
8^ Squadriglia
Francia
Sergente pilota
Bocca Ermenegildo
78^ Squadriglia
Argentina
Sergente pilota
Capo Raffaele
74^ Squadriglia
Argentina
Sergente pilota
Contò Giovanni
73^ Squadriglia
Grecia
Aspir. pilota
De Anna Roberto
27^ Squadriglia
Messico
Sergente pilota
Dell'Oro Arturo
83^ Squadriglia
Cile
Caporale pilota
Di Gallo Giuseppe
133^ Squadriglia
Svizzera
Soldato mitragl.
Ducci Enrico
10^ Squadriglia
Francia
Sottotenente pilota
Giampietro Renato
257^ Squadriglia
Regno Unito
Sottotenente pilota
Giunchedi Edgardo
272^ Squadriglia
Francia
Tenente pilota
Guerra Italo/De Paoli
Carlo
61^ Squadriglia
Paraguay
Tenente Osservatore
Laghini Ribelle Raffaele
57^ Squadriglia
Egitto
Soldato mitragl.
Leggero Andrea
14^ Squadriglia
Principato di Monaco
Tenente Osservatore
Lucchesi Vezio
48^ Squadriglia
Egitto
Tenente pilota
Marcolin Edmondo
9^ Caproni
Argentina
Capitano pilota
Mondelli Domenico
10^ Squadriglia
Etiopia
Tenente pilota
Nannini Dante
3^ Sezione SVA
Guatemala
Sergente pilota
Olivero Edoardo
91^ Squadriglia
Argentina
Capitano pilota
Peraglie Cesare
13^ Squadriglia
Turchia
Sergente pilota
Piccin Antonio
29^ Squadriglia
Belgio
Sergente pilota
Poli Giulio
82^ Squadriglia
Svizzera
Sergente pilota
Polledri Amedeo
Taliedo
Francia
Sergente pilota
Rennella Cosimo
78^ Squadriglia
Equador
Capitano pilota
Riva Antonio
90^ Squadriglia
Cina
Tenente pilota
Sarti Giuseppe
87^ Squadriglia
Spagna
Tenente Osservatore
Simonini Raoul
120^ Squadriglia
Argentina
Serg. Magg. pilota
Sozzini Alfredo
81^ Squadriglia
Francia
Sergente pilota
Vajra Adolfo
112^ Squadriglia
Principato di Monaco
Tenente Osservatore
Vallarino Raffaele
1^ Squadriglia S.A.
Uruguay
ELENCO NON COMPLETO. CLICCANDO SUI GONFALONI
CITTADINI SI APRE UNA BREVE BIOGRAFIA. FONTI: BOLLETTINO UFFICIALE DELLE
NOMINE, PROMOZIONI ..., I REPARTI DELL'AVIAZIONE ITALIANA di P. VARRIALE,
ALBO D'ORO CADUTI, NASTRO AZZURRO DECORATI, ECC.
WWW.QUELLIDEL72.IT
FLAMINIO AVET
Nato a Bendejun il 3 agosto 1890. Tenente Reggimento Lancieri di Firenze. Agli inizi del 1916, Flaminio Avet decise di cambiare reparto e passare al Corpo Aeronautico e, il 25 maggio 1916, compì il suo primo volo con un Bleriot.
Nel capodanno del 1917 ottenne l’abilitazione per pilotare gli Aviatik tedeschi. E'con la 73^ Squadriglia SAML sul campo di Villaverla dal febbraio 1917 fino al 31 agosto dello stesso anno. Il 20 agosto 1917 sostiene
combattimento aereo su Folgaria insieme al mitragliere Lanza. Nell'autunno è con la 82^ Squadriglia sul campo di Istrana. Il 18 gennaio 1918 assume il comando interinale della 70^ Squadriglia Hanriot che terrà fino al 1 febbraio. Avet assumertà il comando interinale
della squadriglia altre due volte: dal 17 giugno al 24 luglio e poi nei giorni dell'armistizio. Il 3 marzo 1917 abbatte un apparecchio nemico fra Zenzon e S. Andrea Barbarano. Altre vittorie arrivano nel mese di maggio.
E' accredidato di tre Medaglie d'Argento al Valor Militare (Istituto del Nastro Azzurr): Medaglia d'Argento al Valor Militare: Ardito pilota da caccia, bell'esempio ai compagni, compì numerosi voli sul nemico, sostenendo brillanti combattimenti, abbattendo, in un breve periodo di tempo, due velivoli avversari e
concorrendo a distruggerne altri. Cielo di Bigolino Valdobbiadene - Cimaldomo - Grassaga - Maserada, 17 aprile-17 maggio 1918. Medaglia di Argento al Valor Militare: Pilota comandante di una squadriglia da caccia, fu ai suoi
dipendenti esempio di ardimento e di spirito di sacrificio. Durante numerose azioni di guerra, guidando abilmente i piloti a lui affidati, riuscì sempre ad aver ragione dell'avversario, anche se questi era numericamente
superiore. Il 15 luglio, il 3 ottobre ed il 28 ottobre, con la propria squadriglia riusciva ad abbattere 4 apparecchi nemici. Cielo di Vidor - di Moriago - di Arcade. 15 luglio, 3-28 ottobre 1918. La terza Medaglia la ricevette per una azione condotta sul campo prima di entrare in aviazione.
Sergente della 131^ squadriglia
aeroplani di decorato con MBVM: "Ardito pilota d’aeroplano eseguiva una
ricognizione molto addentro nelle linee nemiche, nonostante il perduto
contatto con apparecchi di scorta che dovevano proteggerlo. Attaccato
da apparecchi nemici, con calma, perizia ed energia singolare, riusciva a
disimpegnarsi e a condurre nelle linee l’apparecchio
e l’osservatore affidatogli".- Cielo del Piave, 12 settembre 1918.-
B.U 56 del 6 dicembre 1924, pag. 3216.
Classe 1893, soldato mitragliere effettivo della 8^ Squadriglia Caproni. Anzianità di servizio dal 13 dicembre 1915. Il 3 giugno 1916 partecipa con il Caproni 1218 ad una azione nel corso della quale è attaccato da cinque biplani. Il fuoco della mistragliatrice e dei moschetti di bordo spinge gli avversari a desistere.
Il 1 novembre si incendia il motore destro del Ca 1193 di Govi, Borello e Bianchetti mentre si dirige a bombardare la stazione di Ovcia Draga. Bianchetti afferra l'estintore e balza coraggiosamente sull'ala per spegnere il fuoco.
Nel corso del 1916 effettua 10 missioni e 7 nel 1917. Con l'8^ esordisce il 30 maggio 1916. Medaglia d'Argento al Valor Militare: Mitragliere d'aeroplano, dava prova di fermo contegno e singolare coraggio
nelle numerose azioni offensive compiute, segnalandosi nel bombardamento sul silurificio di Fiume. In rotta
per altra incursione, sviluppatosi ad altissima quota un violento incendio a bordo, portatosi sull'ala mentre l'apparecchio si abbassava quasi precipitosamente, riusciva a rimanervi inalatondo coi mezzi di bordo nell'opera di spegnimento, finchè l'incendio fu domato, rendendosi così, col suo
ardimento e col suo spirito di
abnegazione, fattore principale della salvezza dell'apparecchio e dell'equipaggio. Carsia Giulia, maggio-novembre 1916.
Matricola 1707. Classe 1892, di Giulio nato a Rosario, Argentina. In forza al 25° Reggimento Artiglieria da campagna. Soldato pilota dalla primavera del 1917 alla 45^
Squadriglia di Oleis che vola su apparecchi Farman. Il 25 aprile 1918 entra a far parte della 78^ Squadriglia caccia, che dal marzo è sul campo di San Luca di Treviso armata con apparecchi Hanriot. Il 16 giugno 1918,
in combattimento abbatte due aerei nemici. Il velivolo è colpito in modo da essere costretto ad atterrare. Bocca rimane ferito in cinque parti del corpo.
Medaglia d'Argento al Valor Militare: Pilota di squadriglia da caccia valoroso ed audace, compì numerosi voli di scorta, crociera
e caccia, ed in un violento combattimento noncurante del numero e del contrattacco nemico, abbattè due cacciatori avversari, uno dei quali in fiamme, rimanendo ferito da cinque pallottole di mitragliatrice. Cielo di Nervesa,
16 giugno 1918.
Sergente pilota da Buenos Aires (Repubblica Argentina) dove nacque il 24 luglio 1890 da Raffaele. N. 47972 matricola, entrato in aviazione il 1 giugno 1915 come allievo pilota, esordisce con la 48^ Squadriglia Farman dal
5 aprile 1916 sul campo
della Comina poi dal 30 aprile a Belluno. Con la 74^ Squadriglia, dove era giunto il 17 marzo 1918, è nella sezione caccia di Cividate Camuno. Compie 80 voli di guerra sostenendo 4 combattimenti.
Medaglia di Bronzo al Valor Militare:
Volontario pilota aviatore, fin dall'inizio della guerra, fu
mirabile esempio di ardimento e di fermezza. Prima cogli apparecchi da ricognizione,
poi cogli apparecchi da caccia, compì difficili voli di guerra. Nei combattimenti aerei
ebbe sempre il sopravvento sull'avversario. Nell'offensiva dell'agosto 1918 sul Tonale,
nonostante le difficoltà delle zone alpine e l'intenso fuoco nemico, mitragliò più volte
ed arditamente a bassissima quota truppe e baraccamenti nemici. – Cielo del Cadore,
aprile-luglio 1916-Cielo del Basso Piave, gennaio-marzo-Cielo del Trentino, aprile-ottobre
Val Vermiglio-Val di Pejo, 13-14 agosto 1918.
Da Salonicco, matricola n. 2868. Sergente pilota del 35° Reggimento Fanteria inizia la guerra come pilota della 42^ Squadriglia dove arriva il 22 luglio 1915. Promosso sergente il 1 febbraio 1916 era nel frattempo transitato alla
49^ Squadriglia sul campo di Nove.
Almeno dal settembre 1917 è con la 1^ Sezione della 83^ Squadriglia poi diventata 73^ Squadriglia dove rimane fino al termine delle ostilità. Dal maggio 1917 è in Macedonia. Il 2 ottobre 1917 sostiene un combattimento di
pattuglia con i francesi e
obbliga dopo lungo combattimento un appparecchio nemico ad atterrare e riportò il proprio velivolo
colpito all'elica alle ali e al timone di direzione. Il 28 novembre 1917 è promosso Aiutante di Battaglia dal Comando della 39^ Divisione con la seguente motivazione: "Pilota da caccia ardito coscienzioso, compiva numerosissimi voli
di guerra con sprezzo d'ogni pericolo, attaccava continuamente velivoli nemici, riuscendo sempre ad impedire che svolgessero il proprio mandato.
Il 27 luglio 1917 colpito in pieno al motore ed all'elica da antiaerei nemici, con calma encomiabile e con abile manovra, riportava l'apparecchio nelle nostre linee atterrando a Q. 1327. Il 16 aprile 1918 ricette
un Encomio Solenne: "Rientrando da un volo di scorta avvistava un apparecchio nemico sopra il campo, (...) ed impegnava un lungo combattimento dal quale si ritirava solo dopo essersi accorto che una pallottola esplosiva gli aveva
fracassato alla base, il montante di sinistra. Macedonia Serba, 11 aprile 1918".
Medaglia di Bronzo al Valor Militare:
Pilota d'aeroplano, dopo numerosi e arditi voli su nemico compiuti sul Carso e sul Trentino, durante la nostra offensiva sul Pasubio, volò in condizioni difficilissime a bassa quota, e vi si mantenne con calma ed
audacia per più ore in ogni giorno, fatto segno ad intenso e ben aggiustato fuoco nemico, coadiuvando efficacemente l'ufficiale osservatore che potè chiamare, aggiustandoli, numerosi tiri di nostre artiglierie contro
batterie e truppe nemiche.
Monte Pasubio, 9-14 ottobre 1916.
Da Tenango de Rio Blanco (Messico). Il sergente pilota Roberto De Anna esordisce in volo di guerra con 10^ Squadriglia Farman basta sul campo di Santa Maria La Longa. Il 7 novembre 1915 rientrando al campo distrugge l'apparecchio
per lo scoppio di una bomba, restando incolume. Poi alla 27^ Squadriglia. Decorato con due Medaglie di Bronzo al Valor Militare: Pilota d'aeroplano, compì numerosi ed efficaci voli
di ricognizione ed azioni offensive sul nemico, volando anche in zona di alta montagna, dimostrando sempre grande valore e perizia aviatoria e sfidando gravi difficoltà e pericoli, incurante del fuoco dell'avversario
che più volte danneggiò il suo velivolo. Cielo della Carnia e del Trentino, novembre - 4 agosto 1916. Ottimo pilota d'aeroplano, compiva numerose ed efficaci ricognizioni ed offensive, dando costante esempio di
perseveranza e sereno coraggio, noncurante sempre del tiro antiaereo nemico, che gli danneggiò più volte l'apparecchio. Cielo del Carso - Altipiano di Bainsizza, agosto 1916-maggio 1917.
Caporale pilota Arma del Genio numero 6837 di matricola. Promosso sergente il 1 febbraio 1916. Arruolato il 17 novembre 1914.
Nato a Vallenar (Cile) il 7 settembre 1896, da una famiglia emigrata in America del Sud per cercare fortuna. Il padre era nato a Vagna, mentre la madre era di Pallanza.
Dopo aver completato il corso di pilotaggio e conseguito il relativo brevetto di pilota aviatore, venne destinato a prestare servizio nella 30^ Squadriglia di Verona con apparecchi Farman 1914.
Dalla metà di luglio 1916 il campo è a Chiasellis.
L'ultimo volo di guerra conn la 30^ avviene a fine novembre 1916. Dell'Oro passa ad Arcade con la 2^ Sezione dellla 83^ Squadriglia dotata di Nieuport Bebè ed inizia a volare il 10 maggio 1917 sul campo di Belluno. Il 1 settembre 1917 Arturo
Dell'Oro abbatte un aereo nemico scagliandocisi contro e sacrificando la sua vita.
Nel novembre 1915 gli fu assegnata una Medaglia d’Argento al Valor Militare per un'azione eseguita nel cielo della Val Clusa (Vipacco), e qualche tempo dopo ricevette anche una promozione per merito di guerra al grado di Sergente.
Alla sua memoria, il 19 giugno 1921, gli fu intitolato il Campo d'Aviazione di Pisa San Giusto, mentre qualche tempo dopo avvenne lo stesso per l’Aeroporto di Belluno. Molte sono le strade a lui intitolate sia in Italia che
in Cile. Nel paese sudamericano gli fu intitolata anche la Scuola Italiana di Valparaiso, ubicata in Avenida Pedro Montt.
Medaglia d'Oro al Valor Militare: “Audacissimo pilota da caccia, infaticabilmente sorvolando le alte vette del Cadore, ardito fra gli arditi, piuttosto che rinunciare alla vittoria, si slanciava contro un velivolo nemico e lo
abbatteva coll’urto, precipitando insieme col vinto; esempio altissimo di coraggio e di mirabile abnegazione.“ — Cielo di Belluno, 1º settembre 1917. Medaglia d'Argento al Valor Militare:
Ardito ed ottimo pilota d'aeroplano, nonostante le pessime condizioni atmosferiche, compì una luunga ricognizione sul nemico. Avvolto nelle nubi, col motore funzionante irregolarmente, impossibilitato ad orientarsi a causa della bussola gelata,
dovette scendere a bassa quota in territorio nemico. Benchè fatto segno al violento fuoco degli antiaerei, con mirabile calma rintracciò la via del ritorno riuscendo ad atterrare, per quanto
fuori campo, in territorio nostro. Nonostante il vivo fuoco degli antiaerei che volpironoil suo velivolo, eseguì una riuscita ricognizione, offendendo contemporaneamente, con frecce, una colonna nemica. Durante un'altra ricognizione, scorto un
aeroplano avversario, lo attaccò arditamente, costringendolo ad atterrare fuori campo, probabilmente danneggiato dal suo fuoco. Klause-Vallo del Vippacco, 12-25 novembre 1915.
Caporale pilota della 133^ Squadriglia Pomilio numero di matricola 11724 di Lucerna (Svizzera). Reggimento Alpini. Nato il 15 ottobre 1896 di Andrea perì per un incidente di volo a Baggio il
12 novembre 1917 durante il trasporto di un apparecchio a Torino.
Proveniva da Aviano dove era la Squadriglia. Decorato di Medaglia di Bronzo al Valor Militare: Ardito ed abilissimo pilota d'aeroplano, compì i suoi voli sul nemico, dando continua prova di audacia e di calma, ritornando
spesso al proprio campo con l'apparecchio colpito dall'artiglieria avversaria. Il giorno 12 novembre 1917, in seguito ad un incidente di volo, trovava la morte nell'adempimento del suo dovere. Cielo di Baggio (Milano) 12 novembre 1917.
Soldato mitragliere e motorista della 10^ Squadriglia Caproni. Proveniente da Parigi numero di matricola 3775. Con la squadriglia dotata di Caproni Ca.450 vola per la prima volta il 13 aprile 1916 e termina il 6 settembre 1917 totalizzando 24 missioni. Il 6 settembre prende parte a due bombardamenti sul rovescio
dell'Hermada.
Decorato con Medaglia d'Argento al Valor Militare: "Mitragliere d'aeroplano, compiva numerosi, importanti e lontani bombardamenti, usando con calma ed efficacia la propria arma, in mezzo all'imperversare del fuoco antiaereo.
Disceso a bassa quota sulle posizioni avversarie, nonostante le forti vibrazioni e i sobbalzi provocati dall'elica infranta dal fuoco nemico, rimaneva coraggiosamente nella torretta, scaricando tutte le munizioni.
Cielo del Carso, 15 agosto 1916 - 19 agosto 1917.
Tenente degli alpini osservatore di aeroplano presso la 7^ Squadriglia Caproni nato a Montevideo (Uruguay). Medaglia di Bronzo al Valor Militare: Osservatore d'aeroplano dotato di grande capacità, di alto sentimento
del dovere, di profonde e sicure cognizioni circa il preciso orientamento in
volo, eseguiva numerosi bombardarventi sia di giorno, sia di notte. In condizioni
atmosferiche avverse sapeva con calma e perizia condurre sempre l'equipaggio sugli
obbiettivi, talora difficili da individuare, scendendo per far ciò a bassa quota, dando
così prova di ardimento e sprezzo del pericolo. Con l'apparecchio colpito in parti
vitali dall'artiglieria nemica non desisteva dal suo arduo compito, esempio di cosciente valore. Vigile ed attento alla sua arma, fu sicura difesa e costante incitamento all'equipaggio da lui guidato. –
Cielo del Carso, Trentino, Piave, agosto-settembre 1918.
Tenente del 2° Rggimento artiglieria campagna, osservatore dapprima presso la 48^ Squadriglia poi alla 57^ Squadriglia. Medaglia d'Argento al Valor Militare: Osservatore dall'aeroplano, nello sprezzo del pericolo, nel
l'incuria delle offese nemiche nell'affrontare difficoltà ed avversità, sempre fu additato
come solendido esempio e tenuto in alta considerazione tra i preziosi elementi della ri
ognizione: animo ardente del più eletto amor patrio chiese ed insistè di tornare alla
battaglia durante i giorni più gravi per gli avvenimenti della nostra Patria e, ancora una volta, diede prova luminosa del suo valore, coronando il lungo lavoro di guerra con
brillanti serie di ricognizioni strategiche di altissima importanza. – Cielo del Cadore,
Grappa e Piave, ottobre 1917-ottobre 1918. Medaglia di Bronzo al Valor Militare.
Nato a Parigi nel 1890 da genitori originari di Groppallo, in provincia di Piacenza. Allo scoppio delle ostilità viene chiamato
alle armi e destinato al 74° Reggimento di Fanteria. Passa poi al reparto fucilieri motociclisti di Torino. Nel 1916 entra in aviazione e il 5 aprile consegue il brevetto di pilota militare a Cameri. Effettua i passaggi
sul G.3, sul Nieuport 80 e sul SAML. Promosso sergente diventa pilota collaudatore all'aeroporto di Taliedo. L'8 ottobre 1918 cade durante un volo di prova con un Hanriot Hd.1 a causa della rottura dell'ala.
(1896-
1951). Riva era veneto per metà. Nacque a Shangai dove il padre Achille gestiva una
fiorente attività commerciale. Sua madre Teresa Barbaran Capra era una nobildonna
veneta. La gioventù la trascorse però a Firenze. Passò all'aviazione nel settembre del
1916 dopo aver militato nella fanteria e dopo essere stato ferito due volte. La sua prima
destinazione fu la 29^ Squadriglia a Cavazzo Carnico equipaggiata con Farman.
In seguito fu trasferito a Villaverla, con la 71^ a caccia. A metà ottobre del 1917 è
al comando della 78^ prima in Friuli e poi a Istrana. In dicembre è fra i protagonisti
della famosa battaglia del giorno di Santo Stefano, combattuta sui cieli dell'aeroporto
trevigiano. Nel 1918 in marzo viene trasferito alla base di San Luca dove rimane
sino all'armistizio. Sembra che sia stato proprio Riva ad inziare l'uso della fiamma
colorata (guidoncino) come insegna della squadriglia. La sua era rossa. Riva, che
aveva una moglie americana e conosceva, perfettamente l'inglese ebbe sempre buoni
rapporti con i piloti degli Squadrons britannici. Nelle scuole italiane allora si insegnava
il francese e questo ostacolò non poco i rapporti con i piloti inglesi. Nel dopoguerra
Antonio Riva partecipò in appoggio al raid Roma-Tokio e nello stesso anno
fu posto in congedo. Ritornato nella lontana Cina, continuò i commerci di famiglia,
tentando anche la vendita di aerei al governo di quell'instabile paese. All'avvento di
Mao-Tse-Tung, temendo il peggio, inviò i fi gli in Italia, pensando di essere al sicuro.
In casa sua venne però trovato un reperto bellico, forse un ricordo di guerra. Tratto
in arresto venne assassinato con altri il 17 agosto 1951.
Sergente maggiore pilota nato a Cannes. Decorato con Medaglia d'Argento al Valor Militare: Arditissimo ed instancabile pilota da caccia, compì numerosissimi voli di guerra, sostenendo combattimenti con agguerrito
ed audacissimo slancio.
Nel cielo di Belluno il 3 maggio, in servizio di scorta, con aggressività ingaggiava combattimento con tre apparecchi nemici da caccia, e coll'apparecchio colpito dal fuoco avversario in parti vitali,
persisteva tenacemente nella lotta, evitando l'attacco all'apparecchio
da ricognizione. A 200 metri da terra, a 30 km in terretorio nemico, egli rientrava nelle
linee con sereno sprezzo della vita, da alto senso del dovere sorretto, tra l'infuriare del
fuoco avversario. Cielo del Grappa-Cielo di Belluno, ottobre 1917 maggio 1918. Medaglia di Bronzo al Valor Militare.
da Tandil (Buenos Ayres), poi a Venezia, studente
del II Commercio, Tenente pilota nella 9^ squadriglia Caproni di Marcon nel 1918,
proveniente dall'8° Reggimento Alpini. Prima di diventare pilota aveva gia combattuto nel Regio Eserciti e decorato con Medaglia di Bronzo al Valor Militare
colla seguente motivazione: «Incitava, colla parola e coll'esempio, per tre
mesi consecutivi, i soldati a mantenere la posizione. Malga Sarta, Costabella
15-17 maggio 1916,»; con Medaglia d'Argento colla seguente motivazione:
«Sotto il fuoco preciso della fucileria e del lancio di bombe a mano
nemiche, eseguiva la, diffìcilissima ricognizione di una trincea avversaria;
manteneva poi contegno eroico durante lo svolgersi dell'azione. (23luglio 1916,
Monte Cimone)».